CELEBRI VIGNOLESI

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LUIGI BONDIOLI

(1885-1957)




PROFILO BIOGRAFICO



LUIGI BONDIOLI, architetto, scultore e pittore, nacque a Vignola il 28 maggio 1885.
In tenera età, senza maestri, il nostro personaggio cominciò a trarre diletto nel plasmare con la creta piccole sculture. Esse vennero notate dal savignanese Giuseppe Graziosi (1879-1942), suo parente, che stava già muovendo i primi passi nei campi della pittura e della scultura, e questi convinse il padre del bambino a fargli intraprendere studi d’arte.
Nel 1907 Bondioli si diplomò in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel medesimo anno, egli fu tra i promotori delle celebrazioni vignolesi per il Quarto Centenario Barozziano, a quattro secoli dalla nascita di Giacomo – detto JacopoBarozzi (1507-1573); nell’occasione, inoltre, non solo venne realizzata su disegno suo e del sindaco di Vignola Pietro Muzzioli una nuova facciata in stile barozziano delle locali Scuole Elementari (ex convento dei Cappuccini), ma il Nostro partecipò alla Mostra Artistica – inaugurata il 22 settembre all’interno di ambienti delle Scuole Elementari – che vide l’esposizione di opere di diversi artisti modenesi, tra i quali figuravano il soprammenzionato Graziosi e Casimiro Jodi (1886-1948).
Diplomatosi anche in Architettura presso la medesima Accademia felsinea, Bondioli ricevette il secondo premio assoluto al Concorso Nazionale per Giovani Artisti grazie alla scultura Sferzato dal destino (1910).
Trentenne, allorché era da qualche tempo docente a Vignola in corsi di studio successivi alle Scuole Elementari e – grazie alle prime importanti commissioni come scultore – stava iniziando ad affermarsi sulla scena artistica modenese (e non solo), il nostro personaggio fu arruolato nell’Esercito Regio per combattere nella Prima Guerra Mondiale. Il suo impegno a Gorizia e sul Piave gli fece guadagnare una Medaglia al Valor Militare.
Terminato il conflitto, lungi dal limitarsi a tornare all’insegnamento (dal 1928, data della loro costituzione, passò alla Scuola d’Avviamento al Lavoro), Bondioli diede pure inizio a una fortunata fase della sua carriera artistica, che lo portò a diventare un rinomatissimo scultore e – nello stesso tempo – a godere di qualche fama nel campo dell’architettura; più in ombra, invece, rimase la sua pur non trascurabile attività di pittore (a essa, comunque, si dedicò specialmente nella tarda maturità). Una delle opere più note e significative da lui eseguite in questo periodo postbellico risale al biennio 1922-1923: si tratta del Monumento ai Caduti, inizialmente (1923) collocato al centro del vignolese Parco della Rimembranza (o, anche, Parco delle Rimembranze), che l’Amministrazione locale aveva appena fatto realizzare nella piazza principale del Comune (la cosiddetta “Mezzaluna”, fino al 1882 Corso Nuovo, da quell’anno al 1943 Corso Vittorio Emanuele II e poi Corso Italia) allo scopo di onorare, con altrettanti alberi, i 109 Caduti vignolesi nella Prima Guerra Mondiale. Nel 1949 tale Monumento ai Caduti fu spostato nell’aiuola centrale del giardino della Villa Tosi Bellucci (dal 1916, Residenza Municipale di Vignola), luogo in cui tuttora si trova.
Nella sua città natale, sempre nella prima metà degli anni Venti, Bondioli progettò il Teatro Nuovo del Viale Umberto I (dal 1943, Viale Giuseppe Mazzini) e ne eseguì i grandi bassorilievi posti a destra e a sinistra della parte alta della facciata. Inaugurato nel 1923, il Teatro Nuovo acquisì tredici anni più tardi la denominazione di Cinema Teatro Impero; dopo la Seconda Guerra Mondiale, esso venne ribattezzato Cinema Bagnoli, rimanendo aperto fino al 1989; da oltre un quarto di secolo, l’edificio ha destinazioni d’uso differenti da quelle originarie.
Per limitarsi all’attività artistica svolta a Vignola, Bondioli lasciò anche opere funerarie all’interno del cimitero, come la cappella della famiglia Trenti.
Nel 1928 il nostro personaggio contribuì a istituire e a potenziare, nel suo paese natale, la Scuola Bottega Artigiana, allo scopo di offrire ai ragazzi interessati, una volta finite le Scuole Elementari, una formazione tecnica e professionale che permettesse loro di dedicarsi a un mestiere; questa Scuola Bottega Artigiana, da lui guidata e presso la quale egli teneva un corso di disegno applicato all’arte, si fece presto apprezzare a livello nazionale e fu poi ufficialmente riconosciuta come sezione staccata dell’Istituto “Fermo Corni” di Modena. Nel frattempo, Bondioli seguitava a insegnare presso la Scuola d’Avviamento Professionale di Vignola, ricoprendone anche per alcuni anni la carica di direttore.
La morte colse il nostro personaggio a Vignola il 21 gennaio 1957. Le sue spoglie riposano nel locale cimitero.




IMMAGINI


Ritratto fotografico di Bondioli nella prima maturità. Fonte: Antonio Sgroi (testi a cura di),
Luigi Bondioli a cinquant’anni dalla scomparsa, Catalogo della Mostra (Vignola, rocca, 31 marzo - 15 aprile 2007),
progetto, organizzazione e allestimento della Mostra a cura del Centro Studi Vignola,
coordinamento del Catalogo a cura di Giuliana Zagnoli Sirotti,
Savignano sul Panaro (MO), Tipolitografia F.G., 2007, prima di copertina.




Bondioli in età matura con una sua classe di studenti. Fonte: Francesco Gavioli, Vignola. Un popolo una chiesa una storia,
2 voll., Vignola, Libreria "dei Contrari", 1994, vol. II, p. 489 (siamo nella scheda Bondioli Luigi, pp. 486-490).




Il Monumento ai Caduti realizzato da Bondioli e attualmente collocato nell’aiuola centrale del giardino
della Villa Tosi Bellucci (lo scatto risale a pochi giorni prima della pulitura avvenuta nell’ottobre 2021).




Il Monumento ai Caduti subito dopo la pulitura.



Lapide funeraria di Bondioli nel cimitero di Vignola.



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