CELEBRI VIGNOLESI

Indice dei nomi



ALESSANDRO PLESSI

(1824-1907)




PROFILO BIOGRAFICO




ALESSANDRO PLESSI, amministratore locale e studioso, nacque a Modena il 30 marzo 1824 da Giuseppe (1784-1864) ed Erminia Rosa.
Di famiglia più che benestante e stimata da generazioni nel Ducato estense e poi austroestense, il nostro personaggio fu sempre legatissimo a Vignola e lì visse quasi tutta l’esistenza, solitamente dividendosi tra la dimora abituale sita al centro del paese e la villa di Zenzano, un territorio collocato sulla riva destra del fiume Panaro – corrisponde a due delle odierne Frazioni del Comune di Savignano sul Panaro (MO), Formica (per intero) e Garofano (un’ampia porzione) – appartenuto a Vignola fino al 1859, tema sul quale torneremo più sotto.
Non oltre il ventiquattresimo anno di età, Plessi si laureò in Giurisprudenza; nel 1852, invece, conseguì l’abilitazione all’esercizio della Procura Legale. Egli ebbe una formazione essenzialmente liberale, ossia rivolta a perseguire l’unità, l’indipendenza e la libertà della Patria italiana, e ciò compromise l’inizio della sua carriera politica, che prese avvio nel 1848 quando, per motivi di salute, il padre cominciò ad affidargli la delega a rappresentarlo come consigliere comunale a Vignola. A sua volta nominato consigliere comunale nel 1851, Plessi da lì a due anni fu designato podestà di Vignola, ma, sempre più ostile al Governo centrale austroestense, nel 1855 si dimise dall’incarico, anche se continuò a partecipare alla vita pubblica cittadina. Degna di particolare menzione è, in quello stesso 1855, l’attività da lui svolta come delegato comunale in Riccò, al tempo una delle Sezioni della Circoscrizione della Comunità di Vignola, durante l’epidemia di colera che stava imperversando nel Modenese e in altre parti d’Italia.
Caduto il regime ducale nel giugno del 1859, il nostro personaggio diventò sindaco di Vignola nove mesi dopo. Da allora all’agosto del 1905, egli ricoprì quella carica a più riprese (1860-1865, 1868-1891, 1902-1905), arrivando a esercitarla per un totale di un trentennio. Sovente in collaborazione con Giovanni Rodolfi (1828-1896), Francesco Selmi (1817-1881), Luca Antonio Tosi (1811-1876) e diversi altri benemeriti concittadini, Plessi si prodigò con successo affinché Vignola potesse avere enti, associazioni, spazi e strutture che giovassero all’intera comunità: dalla Banda Musicale alla Società Filodrammatica Armonica (entrambe del 1868), dall’Asilo Infantile (dal 1869, Asilo Rurale; dal 1879, Asilo Comunale, che quell’anno venne intitolato a Vittorio Emanuele II di Savoia [1820-1878], e anche a Giuseppe Garibaldi [1807-1882] nel 1882) alla Biblioteca Civica e al Teatro (ambedue del 1871), dalla Cassa di Risparmio (1874) – della quale fu per un tredicennio il primo presidente – alla Società di Storia Patria e d’Arti Belle (1875), dalla Società dei Volontari Vignolesi Reduci dalle Patrie Battaglie (1880) alla Società Operaia (1881) ecc. Enorme, poi, risultò l’attenzione del nostro personaggio (al pari, invero, di molti altri membri della classe dirigente dell’epoca) per le infrastrutture: di grandissimo rilievo,durante la sua seconda sindacatura, furono soprattutto il cofinanziamento, a cui partecipò in misura ragguardevole l’Amministrazione vignolese, diretto alla realizzazione di strade che si spingessero fuori del territorio comunale (basti pensare a quella per Guiglia e Zocca, aperta al transito nel 1874 dopo appena un biennio di cantieri, e a quella mirante a congiungere Vignola e Pavullo attraverso ­­Festà e Coscogno, con il grosso dei lavori durato tre lustri a partire dal 1882, sconfinando così nel periodo in cui – dal 1891 al 1902 – la carica di primo cittadino era esercitata da Erminio Leoni [1845-1911]), l’erezione del Ponte Muratori sul Panaro (conclusa – a quattro anni dalla simbolica posa della prima pietra – nel 1876, seppure esso risultava percorribile – per qualche tempo, in maniera strettamente disciplinata – fin dal principio del 1875) e la costruzione tanto della linea tranviaria Bologna-Bazzano-Vignola (inaugurata nell’aprile del 1886, ma già in funzione con regolarità dall’autunno del 1885) quanto della linea ferroviaria Modena-Vignola (portata a termine nel 1888). Non tutti gli sforzi di Plessi, però, andarono a buon fine: vanamente s’impegnò con risolutezza allo scopo di far tornare Zenzano nell’ambito del Comune di Vignola, dopo che nel dicembre 1859, durante il governo di Luigi Carlo Farini (1812-1866), dittatore delle «Provincie Modenesi» per conto del re di Sardegna Vittorio Emanuele II, quel piccolo ma significativo territorio era stato aggregato al nuovo Comune di Savignano sul Panaro, benché continuasse a trovarsi compreso nella Parrocchia di Vignola; inoltre, non riuscì a veder realizzata l’idea, da lui e da altri sostenuta a lungo, di creare un “Pantheon” dei concittadini illustri in un luogo adeguato del paese (per un certo periodo, con particolare determinazione a metà degli anni Settanta, si pensò come sede a una cappella della chiesa plebana dei Santi Nazario e Celso).
Appassionato studioso tanto della storia della propria comunità quanto della vita e delle realizzazioni dei personaggi più significativi che la popolarono nel passato, il Nostro fece uscire il prezioso volumetto Istorie vignolesi narrate a’ suoi figli da Alessandro Plessi (Vignola, Tipografia di Antonio Monti, s.d. [ma: 1885], con ristampa nel 1968 e edizione digitale nel 2018 a cura di studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Agostino Paradisi”) e l’opuscolo Per la festa centenaria di Lodovico Antonio Muratori, lettera al ch. prof. cav. Francesco Selmi intorno al dott. Giuseppe Antonio Plessi vignolese (Modena, Tipografia di Carlo Vincenzi, 1872); in quest’ultimo scritto, come indica il titolo, l’Autore approfondisce la figura di Giuseppe Antonio Plessi (1710-1775), suo trisnonno, in occasione dei solenni festeggiamenti indetti nel duecentesimo anniversario della nascita di Lodovico Antonio Muratori (1672-1750), celebrazioni delle quali il personaggio di cui stiamo parlando fu uno dei principali promotori e animatori. In quella circostanza, fra l’altro, egli curò la prima edizione di una rilevante opera lasciata manoscritta, De Vineolae moderniori statu chronica enarratio (Bononiae, Apud Nicolaum Zanichelli […], 1872), lavoro che Domenico Belloi (1660-1712) stese dal 1704 al 1706 e che consiste nell’esposizione delle vicende storiche di Vignola e del suo territorio. In varie sedi pubbliche, Plessi pronunciò elogi funebri di importanti figure, arrivando a stampare in opuscolo il testo della Solenne commemorazione di D. Giovanni Rodolfi di Vignola (Vignola, Tipografia di Antonio Monti, 1897); inoltre, occasionalmente uscirono nei giornali necrologi a sua firma.
Il nostro personaggio si sposò tre volte: dapprima con Isabella Tagliazucchi (1854), ma rimase quasi subito vedovo; poi con Filomena Manni (1857), che morì di parto assieme al piccolo Cesare (1859); infine con Assunta Marescotti (1863), dalla quale ebbe – tra il 1864 e il 1879 – almeno nove figli (uno di essi, tuttavia, venne a mancare poco dopo la nascita).
Plessi spirò a Zenzano di Savignano il 6 ottobre 1907. Vignola era quel giorno nel pieno delle grandi celebrazioni per il quarto centenario della nascita di Giacomo Barozzi (1507-1573) e, alla presenza – fra gli altri – del ministro della Pubblica Istruzione Luigi Rava (1860-1938), si tenne la cerimonia per l’apposizione, sulla facciata del Palazzo Boncompagni Lodovisi (in origine Palazzo Contrari e poi Palazzo Boncompagni, ma popolarmente Palazzo Barozzi), della targa modellata da Giuseppe Graziosi (1879-1942) per onorare il celebre architetto e trattatista dell’architettura. Il Nostro fu inumato nel camposanto della cittadina della quale era stato a lungo sindaco; la sua cappella funebre vede tuttora la presenza di un busto eseguito dall’appena menzionato Graziosi e di un’iscrizione dettata da Tommaso Casini (1859-1917).
Nel 1925 Vignola gli intitolò una nuova arteria stradale, che da quel momento non ha mai cessato di portare il suo nome.




BIBLIOGRAFIA MINIMA DI RIFERIMENTO


CAVANI, Enzo - PLESSI, Simonetta: Alessandro Plessi. Quando Vignola attraversava l’Ottocento, a cura di Giampaolo Grandi, con contributi di Maria Pia Corsini, Debora Dameri, Gaetano Fiorani, Cesare Plessi e Maria Giovanna Trenti, progetto editoriale del Gruppo di Documentazione Vignolese “Mezaluna - Mario Menabue”, Vignola (MO), ETA Edizioni, 2008.

GRANDI, Giuliano: Cronache della Comunità di Vignola – dall’Archivio dell’Amministrazione comunale –, 4 voll., progetto editoriale del Gruppo di Documentazione Vignolese “Mezaluna - Mario Menabue” da un’idea di Achille Lodovisi, voll. I-II, Savignano sul Panaro (MO), Tipolitografia F.G., 2013-2014, e voll. III-IV [nel IV, manca «(– dall’Archivio dell’Amministrazione comunale –)]», Vignola (MO), Multigrafica, 2019, vol. I (Regno d’Italia. 1859-1900), passim, e vol. II (Regno d’Italia. 1900-1945), pp. 13-16 e 20.




IMMAGINI


Plessi nella prima maturità. Fonte: Raccolta famiglia Plessi.





Plessi nel 1864. Fonte: Raccolta famiglia Plessi.





Plessi nella tarda maturità. Fonte: Raccolta famiglia Plessi.





Alessandro Plessi e il figlio Renato (1878-1954) nella Biblioteca Comunale di Vignola,
allora situata in un vasto ambiente del primo piano della rocca, la Sala dei Tronchi d’Albero (foto risalente al 1900 ca.).
Fonte: Raccolta famiglia Plessi.




Decreto di nomina di Plessi a sindaco di Vignola, datato 10 marzo 1860 e firmato da Luigi Carlo Farini,
governatore delle Regie Provincie dell’Emilia. Fonte: Raccolta famiglia Plessi.




Il palazzo avito dei Plessi, a Vignola, recentemente immortalato da Via Giuseppe Garibaldi
(detta, fino al 1882, Via Maggiore).
L’accesso, qui non visibile, era ed è tuttora situato sul lato posto lungo Via Vermilio Bonesi
(denominata, fino al 1865, Contrada di Mezzo; fino al 1922, Via Giacomo Cantelli; fino al 1945, Via Aurelio Sanley).




Cappella funebre di Plessi, cimitero di Vignola.
Il busto fu eseguito da Giuseppe Graziosi (1879-1942), mentre l’iscrizione venne dettata da Tommaso Casini (1859-1917).




Busto modellato da Graziosi.




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