CELEBRI VIGNOLESI

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LUCA ANTONIO TOSI

(1811-1876)




PROFILO BIOGRAFICO



LUCA ANTONIO – talvolta, denominato semplicemente LucaTOSI, medico, amministratore locale, letterato, studioso e patriota, nacque a Vignola il 27 (o 28) ottobre 1811.
Questo personaggio era il primogenito di Barlamo juniore (1785-1816), stimato medico condotto del paese ed erede di possedimenti nel Ferrarese (alcuni di essi, ora si trovano nella Città Metropolitana di Rovigo, e proprio in quella zona, nel paese di Crespino, il suddetto Barlamo era venuto alla luce) e nel Modenese (a Camposanto, a Savignano sul Panaro, a Spilamberto e a Vignola), e di Angelica Maria Bellucci (1784-1876), appartenente a una delle famiglie più cospicue di Vignola.
Di idee liberali, Tosi manifestò subito una ferma avversione nei confronti del regime austroestense e non esitò a offrire il suo aiuto dapprima per giungere all’unificazione nazionale sotto Casa Savoia e in seguito per consolidare il nuovo Regno e “fare gli Italiani”, diventando in questo modo un’insigne figura del Risorgimento a Vignola e nei dintorni.
Il nostro personaggio si laureò in Medicina il 30 luglio 1837 all’Università di Modena, per poi perfezionarsi a Firenze presso l’Ospedale di Santa Maria Nuova sotto la guida del celebre Maurizio Bufalini (1787-1875). Questi gli chiese di diventare suo «aggiunto», ma Tosi preferì far ritorno al suo paese natale, dove iniziò a praticarvi con zelo e generosità la professione di medico (non senza una particolare attenzione per i poveri), e il 3 aprile 1841 contrasse matrimonio con Maria Luigia Lolli (1815-1861), di famiglia benestante, donna dalla quale ebbe il figlio Giacomo (1843-1911) e le tre figlie Diamante, Angelica (1847-1932) e Isabella (1849-1917).
Il Nostro fu podestà di Vignola e capitano della Guardia Nazionale durante il Governo provvisorio di Giuseppe Malmusi (1803-1865) a Modena nella primavera del 1848, a lungo presidente della Congregazione di Carità e quindi dell’Ospedale di Vignola, direttore dell’Ospedale dei colerosi di Vignola al tempo dell’epidemia del 1855, presidente del sottocomitato vignolese della Società Nazionale all’inizio del 1859, podestà e poi sindaco di Vignola dal giugno 1859 al febbraio 1860, deputato del Collegio di Spilamberto all’Assemblea Costituente dall’estate 1859, membro del Consiglio d’Intendenza nel 1860 e del Consiglio di Prefettura fino al 1870, professore onorario alla Facoltà Medico Chirurgica dell’Università di Modena dal 1860 alla morte, consigliere comunale di Guiglia e Savignano, nonché componente della Deputazione Provinciale (nell’ultimissimo periodo della vita). Nel suo luogo natale, ormai sessantenne, egli si occupò pure delle fasi iniziali dell’attività sia della Biblioteca Comunale (inaugurata nel 1871), cui conferì preziosi volumi, sia della Società di Storia Patria e Arti Belle (creata nel 1875). Fu nominato cavaliere della Corona d’Italia nel 1872.
Tosi pubblicò alcuni scritti di natura medica e, in occasione delle Feste Muratoriane (a duecento anni dalla nascita di Lodovico Antonio Muratori [1672-1750]), una Storia cronologica di Vignola ad uso delle scuole (Vignola, Tipografia di Antonio Bizzarri, 1872), ove convivono in maniera sapiente il rigore scientifico e una brillante verve divulgativa.
Noto per diverse iniziative a favore dei concittadini più bisognosi, il personaggio di cui stiamo parlando promosse e finanziò la costituzione di un sodalizio che venne denominato Consorelle della Carità e che prevedeva l’assistenza ai poveri infermi della parrocchia da parte di religiose (questo servizio doveva essere svolto specialmente presso l’Ospedale); tra gli obblighi disposti dal suddetto legato, inoltre, figurava la destinazione di una somma di denaro per un vestito nuovo a un orfano del colera ogni Vigilia di Natale. L’attività delle Consorelle della Carità prese avvio poco dopo l’epidemia del 1855 grazie al ragguardevole compenso elargito al nostro medico dal Governo ducale a motivo del suo impegno profuso durante l’epidemia (peraltro, egli battagliò a lungo con lo scopo di vedersi riconoscere quella cifra: in un primo momento, infatti, essa era stata devoluta a un uomo che non aveva curato i malati, ma che era fedelissimo al regime austroestense).
Essendosi prodigato alacremente per tutta la vita affinché le condizioni dei propri concittadini potessero migliorare da ogni punto di vista, Tosi va riconosciuto come una delle figure più significative della Vignola ottocentesca e, dunque, occorre affiancarlo per importanza a Francesco Selmi (1817-1881), Alessandro Plessi (1824-1907) e Giovanni Rodolfi (1828-1896).
Malato di cuore da tempo, il nostro personaggio spirò il 2 dicembre 1876 nella Villa – o Casino – Bellucci (che ben presto cominciò a prendere sempre più spesso la denominazione composta di Tosi Bellucci) del paese natale. Fu sepolto nel camposanto vignolese all’epoca in uso (era stato creato durante il Regno d’Italia napoleonico); trascorso poco meno di un quarto di secolo, una volta edificata la cappella Tosi Bellucci nel costruendo nuovo cimitero cittadino (quello ancora utilizzato), si provvide a traslarvi i suoi resti mortali.




IMMAGINI


Veduta della rocca di Vignola dalla riva destra del fiume Panaro, opera risalente all’epoca della piena maturità di Tosi. Si tratta di un’incisione xilografica su legno di testa realizzata dal milanese Giosuè Gallieni (1843-1919); il disegno era stato eseguito dal bergamasco Giovanni Pessina (1836-1904) alla luce di una fotografia del geminiano Ruggero Porta (1830-1890), anche se nella didascalia dell’opera si legge erroneamente «B. Porta di Modena». Questa tavola uscì per corredare un articolo scritto dal letterato modenese Giovanni Galvani (1806-1873): Il castello di Vignola, «L’Universo Illustrato. Giornale per tutti», a. II, n. 38, 21 giugno 1868, pp. 634-635; l’incisione si trova a p. 637. La digitalizzazione dell’articolo e della tavola è fruibile nell’OPAC SBN a partire da Il castello di Vignola



Prima di copertina di Storia cronologica di Vignola ad uso delle scuole del cav. prof. Luca Tosi Vignolese,
Vignola, Tipografia di Antonio Bizzarri, 1872. Fonte: google.com



Lapide funeraria di Tosi, cappella gentilizia Tosi Bellucci, cimitero di Vignola.



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